Editoriale: "Venghino signori, venghino!"
A Bari, il Catania si mette in vetrina con spettacolarità e orgoglio
Mancava solamente il buon vecchio Giorgione Mastrota allo spot promozionale andato ieri in scena al San Nicola dove il Catania si è messo in vetrina mostrando la parte migliore di sè…almeno dal centrocampo in su. Va be, adesso non andiamo a guardare il capello, che Monteagudo e soprattutto Ercolani avrebbero potuto concedere qualcosa era scritto, che la zoofilia di Stancampiano avrebbe generato papere davanti a galletti era inevitabile, ma ciò che importa è che il Catania di ieri è stato SPETTACOLARE. Punto e basta. Reti, personalità, orgoglio, tecnica e abnegazione hanno fatto stropicciare gli occhi per almeno un'ora piena a tutti i tifosi etnei e siamo certi che chi ha intenzione di presentarsi all'asta non sarà rimasto indifferente.
Attenzione, non bisogna commettere l'errore di pensare che la gara col Bari, la sfida col Catanzaro, la presenza più o meno massiccia del pubblico al Massimino possano essere l'ago della bilancia decisivo di un eventuale investimento, ma una spintarella, seppur minima, certamente possono darla. Chi vorrà fare la sua parte l'undici febbraio lo farà per interesse economico, non perchè mosso dall'emozione, ma sotto il profilo imprenditoriale allontanarsi dalla zona retrocessione può essere una buona notizia, e soprattutto vedere quel Greco straripante, quel Moro accartocciabile e rovesciabile, quel Cataldi tutto personalità e lucidità non può lasciare asettico anche il cuore più freddo e ragionatore di qualsiasi imprenditore.
E poi che dire di Baldini… senza Claiton, Rosaia, Piccolo e Calpai, con Cataldi insignito dei gradi di play titolare nella sfida più difficile e con una rotazione ridotta all'osso, il tecnico toscano ha dimostrato ancora una volta di essere davvero un grande direttore d'orchestra. Tatticamente perfetto nel decidere di non prendere alto Di Gennaro, ma avviare la pressione sulla linea di centrocampo limitando i rifornimenti alle mezzali e annullando completamente Botta e Marras. Una fase di non possesso perfetta e una capacità di giocare in verticale degna del miglior Klopp (paragoni sempre da prendere con le pinze, ma l'avrebbe detto anche Mastrota), ma nessuna idea tattica sarebbe efficace senza la capacità di farsi seguire alla lettera dai suoi uomini, o meglio ragazzi cresciuti e plasmati tra le sue mani.
Applausi a scena aperta dunque per un Catania che torna a casa con rammarico ma anche orgoglioso di aver meritato contro la capolista. Adesso testa ad un'altra partita, ad un'altra vetrina, in attesa che il mercato regali qualcosa in difesa e in avanti e che soprattutto all'asta qualcuno mostri la stessa voglia e le stesse idee chiare mostrate in campo al San Nicola, magari senza errori difensivi/progettuali…