Decreto dignità vale per tutti? Inter si e Catania o altri club perché no?
Il patron Domusbet Di Paola è intervenuto sul caso
L'Inter ha da poco chiuso e consolidato un accordo importante di partership con un brand che opera nel settore dell’entertainment sportivo e nel settore delle scommesse come HTH, società asiatica che opera nel settore delle scommesse.
Decreto dignità che non prevede da ormai anni di poter più affiancare club di calcio a sponsorizzare legate al betting. Domusbet ad esempio era sempre stata vicina alle sorti del Catania Calcio grazie anche ad una importante partnership negli anni di serie C
Sponsorizzazione che il patron Domusbet Francesco Di Paola per sostenere il nuovo Catania voleva apportare sulle maglie rossazzurri del Catania di Pelligra ma ha trovato l'opposizione di tale decreto a frenare il tutto. Inter si e Catania SSD no? Perché?
Riportiamo proprio le parole dell'imprenditore catanese e tifoso rossazzurro ad Agimeg, Francesco Di Paola, presidente del gruppo DomusBet, da sempre vicino e a sostegno dei club sportivi della città di Catania sia nel calcio sia nel futsal con la Meta Catania sia in altri sport:
“Mi pongo un interrogativo: com’è possibile che a sponsorizzare una squadra italiana così nota come l’Inter ci sia un operatore di scommesse privo di concessione italiana? Questo è un grave danno perché gli operatori italiani sono discriminati a favore di quelli esteri che possono intrattenere questo tipo di rapporti con i club sportivi guadagnandone in visibilità ai nostri danni”.
“Eventi come questo mi amareggiano molto perché come DomusBet abbiamo sempre cercato di arrivare all’utente finale e, tra gli operatori minori, eravamo sempre coloro che investivano di più sulla pubblicità per spiegare ai potenziali clienti le nostre offerte. Il Decreto Dignità ha tarpato le ali alle società come la mia che non possono acquisire visibilità attraverso pubblicità e sponsorizzazioni, a vantaggio degli operatori esteri che non pagano tasse in Italia. In tutto questo ci ha rimesso molto il calcio italiano, ma anche sport minori e squadre femminili che potevano affrontare in tranquillità le stagioni sportive grazie proprio agli operatori del gioco legale che, bisogna sempre ricordare, sono concessionari autorizzati dallo Stato”.