Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Editoriale: incompleti, imbattuti

Scritto da Stefano Auteri  | 

Un pari avaro di emozioni e stracolmo di clima estivo spesso viene considerato negativamente da chi ha ambizioni importanti, ma il Catania non deve commettere questo errore. Lo zero a zero maturato al Viviani non è sicuramente uno spot per il calcio, un incentivo all'abbonarsi o un'arma per catturare neofiti del football, ma è quello che tutti si immaginavano visto come il Catania è arrivato alla prima giornata. Ad oggi, per la rosa a disposizione, gli etnei non possono vantare ambizioni pari o superiori rispetto ad altre compagini, ma cosa succederà da qui al primo settembre nessuno può saperlo. Nemmeno Faggiano, Toscano e Grella. Sicuramente il Catania doveva presentarsi già pronto prima del 24 agosto, ma vista la realtà dei fatti, pareggiare in questo modo con il Sorrento per certi versi può anche andar bene.

TATTICAMENTE - Inutile e impossibile pretendere di più da Toscano (che sta facendo il massimo e sta facendo comunque intravedere qualcosa), così come da Castellini e compagni che hanno cercato di superare quei ‘limiti’ a cui, più o meno volontariamente, ha fatto riferimento anche lo stesso tecnico. Questi vincoli hanno portato a utilizzare Quaini da braccetto, Castellini a destra e Sturaro da trequartista. A questi adattamenti bisogna aggiungere l'unica punta di ruolo rappresentata da Popovic e le convocazioni di due giocatori non presi in considerazione prima della Coppa Italia come De Luca e Celli. Utilizzando un eufemismo, le condizioni per l’avvicinamento ad un match molto importante non erano quelle ideali, ma il Catania è cresciuto nel corso dei minuti mostrando maggiore autorità nonostante la fatica di Coppa.

ASPETTI POSITIVI - Ecco se in un momento di inaspettate difficoltà di organico si vogliono trovare note positive, queste vanno ricercate nella gestione dello staff di Toscano. In primis la condizione fisica visto che gli etnei hanno retto bene per novanta minuti, dopo i 120 di domenica scorsa, potendo tra l’altro sfruttare pochissimi cambi in corsa. Questa è sicuramente una buona notizia ed i meriti vanno riconosciuto al preparatore atletico. L’altro aspetto importante riguarda proprio il mister. Dignità, autorevolezza, fermezza ma anche dedizione al lavoro sono apparse chiare davanti ai microfoni e in campo da parte di un uomo che sembra avere una grande consapevolezza di sé e di quello che vuole. La sua posizione non è quella di un aziendalista ma sa dosare la sua forza e le sue pretese. Questo è sintomo di grande esperienza e intelligenza.

MERCATO - All'orizzonte per i tifosi rossazzurri c'è l'ultima settimana di mercato e in sette giorni gli etnei dovrebbero ufficializzare una media di due operazioni al giorno tra entrate e uscite. Quattro sono già messe nel congelatore (Montalto, Lunetta, Guglielmotti e Jimenez) e finalmente dovrebbero diventare a tutti gli effetti giocatori del Catania, anche se sarebbe interessante capire tecnicamente il perché di questo ritardo. Un altro innesto potrebbe essere rappresentato da Curcio, un cavallo di ritorno utile sia sulla trequarti che come punta che come fantasista ma che non basterebbe per completare un reparto avaro di pesantezza, tecnica e fantasia. Praticamente ancora inesistente. La conclusione del mercato è alle porte, non si può più attendere anche se alla fine si è andati lunghi, evento che Faggiano voleva assolutamente scongiurare per non farsi prendere alla gola. Vediamo cosa succederà e come Il progetto Catania si svilupperà in campo e fuori dove serviranno investimenti notevoli Che il mercato ha fatto solo intravedere.