Raffaele VS Di Napoli: l'abilità di sentire il polso della squadra
Quella di mercoledì fra Raffaele e Di Napoli sarà certamente una sfida fra due allenatori di categoria e che hanno in questo momento della stagione hanno dimostrato, entrambi, di avere assolutamente ben chiaro il termometro delle loro squadre. La cura dell'aspetto tattico, infatti, va di pari passo con l'attenzione a ciò che offre la propria squadra in base al momento vissuto, ed è per questo motivo che il Catania di Raffaele dovrà fare grande attenzione visto che i campani si presentano al recupero infrasettimanale forti dei 7 punti conquistati nelle ultime tre giornate, e capaci di rialzare la testa grazie proprio alla cura Di Napoli che ha prodotto 10 punti in sette giornate. Una situazione diametralmente opposta, rispetto al momento in cui, originariamente, si sarebbe dovuta giocare questa partita, ma che non può intimorire il Catania audace visto nel secondo tempo contro il Bari.
Dal punto di vista tattico chi non cambierà è quasi certamente il tecnico dei padroni di casa che dovrebbe affidarsi al collaudato 3-5-2, con la variante rappresentata dal 3-4-1-2 da poter sfruttare per creare grattacapi sulla trequarti, anche se l'assenza di Diop limita leggermente le scelte offensive. Dall'altra parte un Catania che dovrà fare a meno di Dall'Oglio e che potrebbe decidere di puntare sul centrocampo a due con Welbeck e Rosaia, ritornando al 3-4-3 tanto caro al suo tecnico con l'utilizzo di Manneh fra i titolari. In questo caso, grande attenzione dovrebbe essere riservata proprio all'eventuale trequartista avversario, una posizione che ha spesso messo in difficoltà la retroguardia etnea e che renderebbe indispensabile lo schermo e la marcatura attenta dei due mediani. Ad esser sacrificato sarebbe Maldonado che però in effetti domenica ha sprecato una chance importante per mettersi in mostra nel 3-5-2.
Soluzioni diverse, dunque, ma l'attenzione principale, soprattutto per i rossazzurri sarà legata alle condizioni generali. Lo sforzo di Pinto contro il Bari potrebbe costringere Raffaele a preferirgli Albertini o Izco, una soluzione che necessiterebbe di un aiuto costante da parte del centrocampista e del braccetto di sinistra. In quest'ultimo caso la scelta potrebbe ricadere ancora su Silvestri, viste le difficoltà nel coprire in ampiezza da parte di Tonucci, ma anche Giosa necessiterebbe forse di un turno di riposo. Le parole d'ordine saranno compattezza ed intelligenza, un binomio indispensabile che premierà la squadra più brava a interpretare i 90 minuti e a saper gestire al meglio le forze.