Editoriale: Fare, disfare… Metabolizzare
Prima o poi doveva succedere, prima o poi si sarebbero dovuti fare i conti con la sconfitta, magari meglio più “poi” che "prima", ma in ogni caso proprio questi eventi sono quelli propedeutici per un reale crescita. C'è un concetto espresso da Toscano che fa riflettere: “questa sconfitta non deve scivolarci addosso". Uno dei tecnici più vincenti in C, fra quelli in attività, sa quanto sia importante che il Catania metabolizzi razionalmente questo passo falso (perchè di questo si tratta), senza assolutamente fare drammi, ma in maniera consapevole per raggiungere un vero miglioramento. Ed è un bene, anche in questo caso concordiamo con Toscano, che mercoledì si torni in campo contro una squadra forte ma anch'essa reduce da una sconfitta, perchè è l'occasione d'oro per dimenticare Giugliano.
In realtà che qualcosa sarebbe potuta andare in maniera storta lo ha fatto capire il buio che oscurava l'area prima di Bethers e poi di Adamonis, non un gesto romantico da parte dei padroni di casa, ma un segnale nefasto di una gara senza senso. Non giocando il suo miglior calcio (soprattutto nel primo tempo), il Catania ha costruito nove nitide palle gol dimostrando una facilità estrema nell'arrivare in area avversaria, un aspetto già visto ma non in queste proporzioni; di contro però ha subito tre gol: un qualcosa mai visto, soprattutto in queste proporzioni. Meno solidità e più pericolosità offensiva, ma come in tutte le circostanze: “in medio stat virtus” e dunque serve quell'equilibrio che permetta di non perdere la testa.
Aspetti positivi e negativi si mescolano dunque in un pomeriggio amaro per il risultato, ma che deve essere interpretato nel modo giusto. Un dato importante, per esempio, riguarda la reazione che il Catania ha offerto davanti al primo caso di svantaggio in campionato. Strigliata di Toscano, pronti via nella ripresa, e pareggio. Pallone al centro e altre tre occasionissime create. Una dimostrazione di mentalità importante che deve essere sottolineata a prescindere dal lato negativo della medaglia rappresentato dagli errori difensivi e dal mancato cinismo. Se l'aspetto difensivo non desta eccessiva preoccupazione, là davanti servono i gol dei giocatori offensivi, fermati e limitati da infortuni ma indispensabili come il pane per una squadra ambiziosa come quella rossazzurra. Inglese è indietro fisicamente, ma se non riesce almeno a sfruttare la sua esperienza sottoporta è un guaio; Montalto ha voglia ma pochi minuti, D'Andrea è apparso in crescita, ma Stoppa e Luperini hanno deluso. Alti e bassi dunque in una gara che deve essere analizzata dallo staff tecnico, digerita, e poi dimenticata perchè il Catania sembra poter essere molto di più di quanto intravisto a Giugliano.