Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Avv. Ferraù: "l'offerta ricevuta da Tacopina è impossibile. Fino al 25-30 maggio..."

Il presidente della Sigi, l'avvocato Ferraù si è così espresso in conferenza stampa in merito alla trattativa con Tacopina e al futuro del Catania: "intanto vorrei dire che nessuno di Sigi merita un attacco come quello che è stato fatto ieri (da parte di Tacopina n.d.r). Nessuno può permettersi di dire che ci sono soci da 100 euro, che tra l'altro non ci sono. Tutti hanno contribuito in egual modo all'obiettivo raggiunto, perchè altrimenti il Catania sarebbe stato oggi in Serie D. Non ci sono idioti e non ci sono stupidi in Sigi, come non ci sono giornalisti pagliacci perchè è vergognoso sostenere una cosa del genere. Noi abbiamo un solo obiettivo comune: salvare il Calcio Catania, anzi dico di più rilanciare il Calcio Catania" "Abbiamo creduto tutti, qualcuno un po' meno ma era legittimo, che fosse arrivata una risorsa importante dall'estero. Abbiamo accolto Tacopina come presidente del Catania, l'abbiamo presentato alla città. Il preliminare era molto complesso, l'abbiamo accettato, non voglio dire subito perchè non sarebbe corretto. Abbiamo lavorato sette mesi insieme per portare il debito dove voleva l'investitore. A febbraio si poteva stipulare il contratto? Alcune non erano realizzate, ma le condizioni chi le ha messe? Le parti. Le condizioni potevano essere anche rimosse. Il contratto si sarebbe potuto stipulare, mancavano ancora degli aspetti ma si sarebbe potuto stipulare. Tra gennaio e febbraio abbiamo preso accordi con diversi creditori, li dovevamo pagare. In questo Joe Tacopina ci è venuto incontro, ha fatto un bonifico di 800 mila dollari e a fronte di questo pagamento sarebbe potuto entrare in quel momento nel Catania, ma ha preferito aspettare che risolvessimo la situazione e che arrivasse una risposta dall'Agenzia delle Entrate. Tacopina di fronte a questa risposta disse che l'iscrizione dell'ipoteca di secondo grado avrebbe potuto portare ad un problema con i suoi investitori" "Non abbiamo mai posto condizioni, abbiamo detto che se l'Agenzia delle Entrate o il Comune di Mascalucia avessero esagerato con i numeri ne avremmo risposto noi. Con lo studio Chiumenti di New York abbiamo collaborato fino a qualche mese fa, poi dallo stesso Tacopina ci è stata data indicazione di parlare con altri legali. La verità è che oggi Tacopina è rimasto un po' alla finestra, legittimo, ma oggi non è più tempo di rimanere alla finestra a guardare. La proposta ricevuta venerdì non è insufficiente o scadente, è una proposta impossibile, impossibile nella realizzazione. Chiedere un'omologa entro 15-20 giorni e saldare circa tre milioni di euro è impossibile. In questi giorni ho chiesto a Tacopina di entrare in Calcio Catania con 3 milioni domani e prendere il 51% del club e prendere la presidenza. Rischiamo insieme, non è pensabile di dover risolvere tutto noi e basta" "Oggi dopo sette mesi di stallo, dopo perplessità legittime anche interne, che oggi quasi quasi bisogna ringraziare chi le ha avute, oggi si parla di un investimento senza cuore. Un imprenditore importante oggi mi ha detto chi la prende oggi la società dovendo spendere 8 milioni? Nessuno, chiunque la prenderebbe da fallita. Siamo disponibili domani a cedere a Tacopina, portaci 20 milioni, ma senza condizioni capestro. Io devo chiedere scusa ad alcuni soci per essermi intestardito in questa trattativa con Tacopina, ma ci ho creduto" "Chi metterà i soldi? Non sappiamo come finirà, con Tacopina o con altri imprenditori che abbiamo stuzzicato. Oggi è prematuro dire chi metterà i soldi. Tutte le interlocuzioni, anche quella con Tacopina, verranno portate avanti fino al 25-30 maggio, poi decideremo il da farsi. Sigi deve avere le forze per reagire, fossero interne o esterne, deve trovarle; ha messo 6 milioni di euro e deve recuperare il tempo perduto. L'eccesso di ottimismo forse c'è stato, è vero, ma non è ottimismo pensare che un Comune ti dia una risposta in due mesi piuttosto che in quattro, non è ottimismo pensare che l'Agenzia delle Entrate dia una risposta interlocutoria piuttosto che definitiva. Se avessimo ragionato con pessimismo, pensando che i tempi della burocrazia fossero così lunghi, non avremmo neanche firmato il contratto preliminare" "Che futuro chiederesti ad una persona in coma in ospedale? Noi dobbiamo programmare il futuro sulla base di tutte le certezze. Una su tutte Joe Tacopina. Noi aspettiamo a breve una risposta chiara, senza condizioni, poi andremo avanti anche senza di lui. 4 milioni serviranno da qui a metà giugno"