Editoriale: complimenti a tutti, ma i tre punti se li prende il Catania
La gara delle ripetizioni, potrebbe essere definita così la sfida fra Catania e Città di Sant'Agata, perchè i rossazzurri vincono ancora; perchè la corsia di destra è devastante; perchè il Massimino è entusiasmante; perchè sei troppo maledettamente, incommensurabilmente forte rispetto agli altri. L'unica novità è arrivata proprio dagli avversari, un Città di Sant'Agata che ha dimostrato di essere organizzato, di giocare meglio degli etnei, di avere personalità e coraggio, ma alla fine la coperta è così corta che viene il freddo a dover fronteggiare i singoli rossazzurri. Vale sempre lo stesso principio: se ti copri alla fine le prendi; se vuoi fare la partita, il Catania ha troppe soluzioni (soprattutto individuali per farti male). Gli ospiti però tornano a casa con applausi perché il Massimino è maturo e riconosce chi merita, anche in Serie D.
Tra le varie note noiosamente entusiasmanti c'è la catena di destra che è l'arma in più del Catania. La scorsa settimana vi avevamo raccontando la storia del mostriciattolo ‘RapiSarno’, il mostro dei cioccolatini che proprio per Halloween, non 0oteva rimanere nell'oblio. Il primo gol è una bella rama di Napoli intrisa di Nutella per la pesantezza dell'assist del numero trenta al suo ex compagno a Trieste arrivato in un momento difficilissimo. Il secondo è stato il solito fraseggio che ha scompaginato i piani avversari. Sarno è diventato inamovibile, un po' come Lorenzini, Rizzo e Rapisarda stesso. Impossibile oggi anche solo lontanamente poter anche solo pensare di fare a meno di lui.
I complimenti, gli applausi, le belle parole agli avversari, ma alla fine i tre punti se li prende il Catania che cinicamente e impietosamente sta dominando il campionato. Che senso ha giocare contro il Catania? Potrebbe pensare qualcuno, ed in effetti come dargli torto, visto il più 8 maturato sulla seconda in classifica ed una marcia inarrestabile sia che gli avversari si arrocchino con attenzione, sia che spingano con coraggio e organizzazione. Poche chiacchiere, Pelligra e i suoi voglio solo i tre punti e nel frattempo si pensa al centro sportivo e a progetti che fanno stropicciare gli occhi. Avanti così dunque, senza remore e senza fronzoli, ma con la consapevolezza che contro squadre che giocano bene a calcio bisogna offrire prestazioni più attente e diverse sotto il profilo tecnico-tattico, altrimenti qualche punticino (seppur innocuo) potrebbe essere perso per strada.