Editoriale: "Avanti, senza paura!"
Il presente ed il futuro da vivere con equilibrio e con identità per una città pronta a riprendersi ciò che le è stato sottratto
C'è qualcosa di strano nell'aria a Catania perchè dopo anni di tensione, bugie, disorientamento e agitazione, adesso è quasi difficile convivere con questa sensazione di fantastica noia che ogni tifoso prova pensando alle sorti del campionato. Sì perchè il Catania è noiosamente ripetitivo nell'essere devastante per le difese avversarie su palla inattiva (diciottesimo gol su piazzato e ottava partita sbloccata grazie a questa soluzione); è banalmente rispettoso del pronostico di inizio anno; è freddamente lucido nella gestione della partita e consapevolmente solido come un macigno. Insomma questa stagione era quello che serviva, non proprio una scossa emotiva, ma un'iniezione di fiducia e consapevolezza per una piazza destinata a riprendersi ciò che le è stato rubato. Catania deve continuare a gioire, magari un domani dovrà anche saper digerire qualche boccone amaro, deve contestualmente anche continuare a interrogarsi lucidamente senza abbandonare lo spirito critico, ma è bello poter fare ciò senza la sensazione di paura che tutto possa finire da un momento all'altro.
Negli scorsi giorni sono state spese tante parole tese a sottolineare la potenziale pericolosità delle squadre di Modica, del suo 4-3-3 zemaniano, del fatto che all'andata fu una partita condizionata dall'espulsione… ed invece guardando il tabellino, alla fine, i guanti di Bethers sono rimasti intonsi. E' vero, per fortuna dei rossazzurri esistono le traverse, ma ciò che deve essere sottolineato principalmente dopo la vittoria di Vibo è il modo con cui il Catania ha gestito da capolista lo scontro in trasferta con una diretta, o pseudo tale, concorrente. Nella vittoria c'è stato tutto: assetto difensivo compatto, sfruttamento degli episodi, identità, gioco propositivo, un pizzico di fortuna che non guasta mai, e gol da cineteca. Dall'inizio del 2023 il Catania sta dimostrando totalmente il suo potenziale, e se prima a volte arrivavano risultati stratosferici nonostante prestazioni al di sotto del valore nella categoria, adesso Lorenzini e compagni stanno dominando in lungo e in largo le partite e meritando tutti i 17 punti (momentanei) di vantaggio.
Poco importa, dunque, se in panchina non ci sono esterni di ruolo o difensori centrali, il Catania ormai è così rodato ed in fiducia che non possono esserci problemi all'orizzonte. L'annata sta rispecchiando il principio della società: fare le cose bene cercando di migliorarsi alzando sempre l'asticella. Il campo sta dicendo che meglio di così non si può fare, e la stessa sensazione vale anche per i progetti riguardanti l'extra campo. Le ambizioni e i desideri del Presidente Pelligra sono di rendere Catania ed il Catania migliori, ma tutto si deve e si dovrà rapportare con la burocrazia italiana, con le lungaggini processuali (vedi Torre del Grifo), con la situazione in cui versa la città e infine con la classe politica. Possibile che qualche idea iniziale possa leggermente cambiare in corso d'opera o che le tempistiche siano sempre più dilatate rispetto alle previsioni, ma ciò non dipenderà con ogni probabilità dal gruppo australiano. Puntare alla luna per raggiungere, male che vada, le stelle, con questo spirito bisogna affrontare il futuro che potrà anche riservare qualche inghippo, ma questa società sta offrendo la garanzia di cercare di ottenere il massimo da ogni situazione, anche la più complicata. Questa garanzia e la conseguente fiducia è ciò che serviva a Catania, consapevoli sempre che la fiducia si guadagna e si mantiene giorno dopo giorno, azione dopo azione. Ma questo il Gruppo Pelligra lo sa bene