Editoriale: Voglia di certezze
Vittoria doveva essere e, stavolta, vittoria è stata. In una serata in cui nulla era effettivamente scontato il Catania ha conquistato tre punti e soprattutto ha allontanato un alone di negatività che albergava ormai da tempo sulla testa dei rossazzurri. Dopo i convenevoli e gli elogi di rito, ci inoltriamo adesso nel momento banalità, qualunquismo, per qualcuno forse ‘disfattismo', ma dobbiamo diro: una rondine non fa primavera e dunque è naturale che le domande che tutta Catania si è posta fino a ieri non possono scomparire dopo 90 minuti. Gli interrogativi sul futuro, sul mercato, sugli investimenti e sulla continuità mai raggiunta sono ancora vivi e potranno trovare risposte solamente col tempo e con la successione degli eventi.
Tutte queste domande non possono scomparire grazie a 45 minuti, i secondi, giocati con la giusta incisività e con maggiore cinismo rispetto ad un primo tempo un po' abulico. Il Catania ha bisogno di maggior ordine, Catania ha bisogno di chiarezza, Toscano ha bisogno di rinforzi, Pelligra ha bisogno di risultati. Tutti possono chiedere qualcosa al Babbo Natale rossazzurro che, visto il periodo, non avrà certamente un budget illimitato per fare i regali ma dovrà ingegnarsi per trovare soluzioni realmente soddisfacenti e liberare la società dalle incongruenze. Nel suo sacco avrà un Di Tacchio che però servirà per sostituire Sturaro che ancora una volta è uscito dal campo infortunato fra le smorfie e la sensazione di precarietà; poi chissà. Tutto non potrà girare solamente intorno ai regali e alle letterine speranzose.
La conclusione dell'anno porta a fare bilanci, no anzi non utilizziamo questo termine che è stato al centro dei pensieri degli ultimi giorni, diciamo piuttosto a compiere delle riflessioni. Rispetto al passato, però, i pensieri del managment dovranno trasformarsi in qualcosa di concreto e, come detto, lineare, perchè le difficoltà che ha dovuto affrontare Toscano non sono sostenibili a tempo indeterminato. Molte, è vero, sono state generate dalla sfortuna che lo ha privato di giocatori cardine, ma altre sono figlie della gestione della proprietà e del rapporto fra essa e la dirigenza in loco. Il tecnico ha cercato soluzioni, ha avuto coraggio, messo toppe e rivoluzionato (non ultima la decisione di affidare la fascia di capitano a Sturaro), ma prima o poi dovrà poter lavorare con delle certezze. Ecco che il nuovo anno possa regalare certezze. E' questo il desiderio più importante da scrivere nella letterina rossazzurra, quelle certezze che il Gruppo Pelligra ha dato agli albori del suo percorso a Catania e che devono ritornare a rasserenare gli animi dei tifosi. Solo questo, non è poco e non è facile, ma è la base per tornare a credere in qualcosa di importante.