Provenzano (Resp. Marketing Palermo) a Catanista: "in Serie D si può andare in attivo. I costi e gli introiti sono..."
Ai microfoni di Catanista è intervenuto oggi il Responsabile Marketing del Palermo, Saverio Provenzano, che ha parlato dell'impatto economico della Serie D per un club e del suo trascorso da Responsabile Marketing del Catania. Ecco le sue impressioni:
“C'è una grande differenza tra Serie C e Serie D. In verità in Serie D, con una squadra allestita per vincere il campionato e con una proprietà seria, non è detto che sia una stagione a perdere perchè i costi sono molto contenuti. Per poter ambire in maniera forte a vincere un campionato di Serie D è necessario un investimento sulla squadra di circa 1 milione e duecentomila euro, mentre per l'iscrizione al Palermo è stato chiesto 1 milione e penso che possa essere la stessa cifra che si dovrà spendere a Catania la problematica è rappresentata dagli anni successivi. La parte pubblicitaria e commerciale, a Palermo in D, ha sviluppato un fatturato sui 2 milioni, se a questi si aggiungono altri 2 milioni che possono arrivare dal pubblico allo stadio, si può fare bene economicamente”
“Io sono arrivato a Catania negli ultimi mesi del Direttore Gasparin. Poi dopo ci sono stati problemi, a partire da Cosentino, e forse quando arrivò Lo Monaco non poté più intervenire perchè la situazione economica era troppo pesante e complicata. Gasparin andò via per una visione diversa rispetto alla proprietà, soprattutto sulle mansioni legate al controllo sull'aspetto tecnico. Pulvirenti lo voleva come gestore amministrativo e non con delega alla parte sportiva”
“La parte più problematica di un percorso come quello che intraprenderà il Catania è rappresentata non dalla Serie D, ma dalla Serie C. In quella categoria gli introiti sono simili alla D, ma i costi sono notevolmente più alti. Per vincere un campionato di C si deve avere chiaro in mente che si devono poter investire in due anni circa 12 milioni di euro, perchè non è detto che la promozione arrivi al primo tentativo”
“Palermo in vendita? Il Presidente Mirri ha un'azienda che può sostenere il percorso fino ad ora effettuato e nel business plan e nel programma di sviluppo sportivo presentato c'era appunto la programmazione triennale per portare conquistare la promozione e far crescere la società. Per salvare il Palermo aveva messo 2 milioni e 8 a febbraio a fondo perduto, aveva detto ci sono solo io in questo momento pronto a intervenire, ed essendo un grande tifoso non si è tirato indietro”