Top Player, Tonucci: uomo ovunque. Per info chiedere a Romero e Cernigoi
Muro, baluardo, cagnaccio, ministro della Difesa, leader, guerriero... Potremmo continuare ancora un po' con i sostantivi che sono stati accostati nelle ultime ore al nome di Denis Tonucci, ma l'unica verità è che l'ex Juve Stabia è stato l'autentico trascinatore e migliore in campo nella vittoria di Lentini. Un lettore distratto potrebbe pensare che se il migliore in campo è un difensore, sarà stato perchè il Catania ha giocato una partita di sofferenza e ripartenza, e invece no. Oltre al senso della posizione e a due o tre diagonali perfette, uno dei meriti principali di Tonucci è stato quello di aggredire sempre alto l'avversario di turno, che si trattassero dei due metri di Romero o dei 192 centimetri di Cernigoi, senza concedere la possibilità di girarsi o di favorire gli inserimenti dei centrocampisti e permettendo ai suoi di non farsi schiacciare eccessivamente dalle Vespe.
Solo questo? Assolutamente no. In primis bisogna elogiare la capacità sia di Tonucci che di Claiton e Silvestri di trovare immediatamente l'affiatamento, perchè alcuni movimenti e sincronismi non vengono raggiunti in così poco tempo se non si porta con sé un importante bagaglio di conoscenze e un'umiltà di fondo. In secondo luogo Tonucci in 90 minuti ha sbagliato solo due appoggi, giocando in maniera semplice, senza strafare, ma facendosi trovare sempre pronto al posto giusto e nel momento giusto. Per capire il tenore della prestazione del 18 basta chiedere agli avanti campani che hanno visto ogni loro tentativo infrangersi contro un ostacolo quasi insormontabile, presente sul tutto il fronte offensivo, determinato, ma anche corretto.
Ah, tra l'altro di gol Tonucci ne avrebbe realizzati in realtà due ma il dubbio sul rimbalzo del pallone ha attanagliato l'assistente che alla fine ha valutato in maniera erronea. Poco importata perchè se è vero che per adesso i gol dei difensori sono fondamentali, è altrettanto doveroso considerare che la cosa più importante è vedere come interpretano il proprio compito là dietro, dove ogni errore può essere sanguinoso e dove la concentrazione deve essere sempre ai massimi livelli. Bene Denis, ottimo lavoro.