Sarebbero stati 76... Ricordare per continuare a vivere
Sarebbero stati 76 ma un istinto omicida ha avuto il sopravvento; sarebbe stata una delle poche squadre a non essere mai stata umiliata dal fallimento ma il suicidio ha avuto il sopravvento, senza che nessuno potesse salvarla. Oggi è un giorno strano per i tifosi rossazzurri visto che dopo tante giornate piene di sorrisi di rossazzurri ebbri di australianità, arriva la data della memoria perché scordare sarebbe sbagliato e incoerente.
Catania, la città, ha davanti a sé una nuova storia da scrivere, fatta di aspettative e ambizioni importanti, ma ha anche un passato da ricordare per evitare che gli errori subiti e in minima parte commessi possano ripetersi in futuro. E così Catania deve ricordare di avere sempre uno spirito critico (il che non vuol dire ostracismo aprioristico) ma cercare di analizzare sempre con lucidità tutte le situazioni, senza sentirsi in colpa per questo. Deve ricordarsi che i campionati non si vincono solo grazie al nome e ai giocatori blasonati, deve ricordarsi di avere pazienza ma anche ambizione, equilibrio ma anche spavalderia; ma deve anche pensare in positivo, e cioè che anche dal basso si può arrivare a toccare l'Europa.
Catania è stata, è e sarà, perché c'è un filo conduttore fra i 75 anni passati e i primi vagiti di un neonato che sta imparando tanto dal contesto sociale in cui sta crescendo, apportando però una ventata di novità e freschezza. La giornata agrodolce sta per concludersi e da domani la mente sarà solamente proiettata verso mercoledì quando i tifosi festeggeranno tutti insieme al Massimino, con chi ha permesso che il sogno rossazzurro continuasse e con chi, in campo, è chiamato ad incarnare i valori che hanno contraddistinto 75 anni di storia.