Editoriale: "di 'Vitale' importanza"
Per qualche osservatore disattento la gara contro il San Luca poteva apparire poco significativa per un Catania nettamente primo, ma in realtà erano diversi motivi per cui la valenza del match superava l'apparenza. La vittoria era di vitale importanza perchè il Catania deve annichilire le speranze delle inseguitrici; era di vitale importanza per dare continuità dal punto di vista delle prestazioni alla sfida con il Ragusa; era di vitale importanza perchè in trasferta i punti latitavano; era di vitale importanza, come sempre per gli oltre mille tifosi etnei sopraggiunti; era di vitale importanza per alcune risposte dei singoli (vedi il gol di De Luca); e poi era di vitale importanza per Mattia Vitale che è tornato un punto esclamativo grosso tre punti. La vittoria era, ed è sempre per il Catania l'unica via percorribile, ma sorridere ogni domenica e per un intero campionato non è scontato.
Partiamo proprio da colui che si è preso le luci della ribalta e ha generato il nostro titolo. La pausa di riflessione è servita a Vitale che si è reso protagonista di una perla degna di categorie assolutamente superiori e che testimonia ancora una volta la bontà del giocatore. Da rivedere, o meglio da spiegare, l'esultanza con il classico telefono abbinato però all'indice che invoca il silenzio. Rivolto verso chi? Boh, ma è tutto secondario rispetto alla cosa più importante e cioè la quindicesima vittoria di un Catania che domina in lungo in largo campionato e partite (adesso con costanza), e può pensare già alla prossima al Massimino. Tornando a Vitale, la tecnica, la pericolosità offensiva e il fisico sono davvero molto promettenti, per quanto riguarda la sua crescita futura, però, tutto dipenderà anche da altri fattori (personalità, infortuni, sorte, procuratori ecc..) che fanno la differenza fra l'essere un professionista di livello assoluto e perdersi nei meandri del calcio minore. Non provare a scommettere su tutto ciò anche l'anno prossimo, se ce ne fosse l'opportunità, sarebbe un delitto.
Bene così, dunque, il Catania ha sfruttato la sosta davvero nel migliore dei modi e la gara di Locri è sembrata sulla falsariga delle prime otto giornate in cui il Catania dominava, spingendo a fasi alterne convintamente sull'acceleratore, ma sempre dando la sensazione di gestire la partita. Nella ripresa si è vista un pizzico di confusione dopo i primi cambi, ma è stato bravo Ferraro a ritrovare il bandolo poi con l'ingresso di Giovinco. Altra nota estremamente positiva è il ritorno al gol di De Luca, di un attaccante centrale, perchè per il morale e per una serenità generale è fondamentale che chi vive per il gol stia sempre col sorriso. Rimane il dubbio solamente sulla sua posizione, visto che da esterno ha ancora una volta fatto fatica, e riprendendo il concetto del mister “mettere tutti i giocatori nei ruoli ideali toglie alibi e esalta le caratteristiche”, ma nel momento del suo ingresso erano effettivamente numerose le valutazioni da dover considerare (minutaggio in più per Sarao alla ricerca di una rete; l'assenza di altri esterni visto che Giovinco non è considerato tale, ecc...)
Adesso testa al Licata con il più dodici immutato, con una vittoria in trasferta ritrovata dopo oltre due mesi e con la voglia di imporsi contro una squadra che all'andata diede filo da torcere. Da valutare il possibile recupero di alcuni infortunati, ma di certo questo Catania con il centrocampo più o meno Over, con gli esterni puri e con la solita e solida difesa può inanellare un filotto, stavolta mortale per le sorti del campionato.