Mezzo scoglio superato, adesso la sfida con l'Acireale tra ricordi e presente
Qualche settimana fa avevamo indicato questo periodo dell'anno come determinante per il raggiungimento dell'obiettivo finale del Catania, visto che la cavalcata rossazzurra poteva trovare uno scoglio davanti a sé rappresentato dal big match in chiave classifica e dalla sfida più sentita sotto il profilo passionale. Il primo duello è stato superato se non col massimo dei voti con una buona pagella, perchè mantenere immutato il vantaggio e rimanere indenni in trasferta è stato comunque importantissimo per la graduatoria. Adesso tocca al folklore e all'emotività perchè da mesi l'Acireale ha cerchiato sul suo calendario la data del 27 novembre.
La sfida di domenica riporta agli anni anni 90', riporta ad una rivalità accesa che non è stata più vissuta sul campo per via di destini diversi che hanno portato gli etnei nei piani alti del calcio italiano e i granata tra mille vicissitudini societarie. L'ultimo incrocio è quello che ha creato maggiore frustrazione ai tifosi acesi e non riguarda il rettangolo verde, ma l'addio traumatico di Pulvirenti che dall'oggi al domani lasciò proprio Acireale per Catania. Un'onta che ancora oggi brucia e che è rimasto l'ultimo rapporto tra le due società.
Domenica sarà una sfida in cui la classifica conterà poco, in cui l'Acireale non avrà poco da perdere dato che sarà l'ultima chance di dare senso ad una stagione disastrosa, mentre il Catania avrà tantissimo da rimetterci, sia in chiave primato che nei confronti dei propri supporters. Inutile dire che saranno determinanti l'intensità e la determinazione, ma anche la lucidità nel capire che la partita lunga, ancora una volta, potrebbe essere l'arma in più di Lodi e compagni. Uscire con 4 punti dal doppio confronto, del resto, sarebbe un risultato fantastico per il Catania che si approccerebbe all'ultimo mese del girone di andata e all'inizio del mercato con migliaia di certezze e nessun tentennamento.