Top Player, Piccolo: la squadra in mano, la fantasia nei piedi
In una giornata da dimenticare sotto il profilo del risultato, il gioco offensivo espresso dal Catania è stato comunque una delle note più positive ed il merito è soprattutto della fantasia, della tecnica e della personalità di Antonio Piccolo. Il trequartista campano, a Caserta, non ha sbagliato praticamente nulla, sfornando dribbling, verticalizzazioni e giocate da playmaker avanzato capace di creare la superiorità numerica, ma anche di mettere in ritmo i compagni con precisione ed intelligenza tattica. Migliore in campo senza dubbio, ma soprattutto pedina fondamentale nello scacchiere di Raffaele, visto che nelle 4 gare giocate ha sempre dimostrato di essere determinante ed imprescindibile.
Ad impreziosire la gara di Piccolo due perle: il gol e l'assist. Chi se non Piccolo sarebbe potuto essere il finalizzatore di un'azione da applausi, conclusa con un sinistro secco e preciso? Chi se non Piccolo avrebbe potuto mandare in porta Manneh con un tocco di ritorno perfetto sia per tempismo che per potenza? Insomma è evidente che l'ex Cremonese sia l'uomo giusto per far fare il salto di qualità al reparto offensivo, è altrettanto palese però come sia necessario qualche innesto per semplificargli la vita. Lui di certo ha dimostrato che può giocare ovunque dalla metà campo in su e non ha risentito, ieri, dell'utilizzo più arretrato come quarto di centrocampo perchè anche nelle partite precedenti, da buon play maker avanzato, era sempre pronto ad arretrare per trovare palle giocabili.
Nella ripresa, dopo l'ingresso di Manneh, Piccolo ha agito maggiormente in zona centrale, ed anche in quel caso il risultato è stato ottimo con dialoghi nello stretto e ricerca di giocate prive di banalità. Il Catania ed in primis Raffaele si sono affidati a lui, il 14 sta rispondendo nel migliore dei modi ed ha in mano la squadra, adesso no resta che affiancargli altre pedine dello stesso livello e vedere cosa succede...