Editoriale: "Effetto Toscano"
Dopo settimane di polemiche, paletti, mercato stressante, conferenze attese e prevedibili, arriva il campo e tutto si cancella. Basta sentire lo stadio, i diciassettemilacinquescento encomiabili cuori rossazzurri, basta vedere le luci che si accendono, l'aggressione dei primi 20 minuti e ogni pensiero viene allontanato, perchè sono le idee proposte dal tecnico ad avere la meglio su tutto. Compreso il Benevento. Il Catania ha vinto dominando ma anche sapendo soffrire, impressionando per intensità, ma anche sorprendendo per tecnica dei vari Guglielmotti e Lunetta che non saranno dei fantasisti ma sanno dare del tu al pallone.
TOSCANO - Partiamo però da un dato apparso chiaro: in panchina il Catania ha un signor allenatore. Senza punte e con alcuni giocatori arrivati negli ultimi giorni di mercato, Toscano è riuscito a mettere in campo una squadra già con un'identità fondata sull'aggressività, sulla corsa e sul carattere. Un plauso enorme per aver fatto di necessità virtù, utilizzando un tridente cattivo e dinamico in non possesso e un falso nueve come Lunetta bravissimo ad attaccare la profondità. Come era già stato sottolineato nelle precedenti uscite, i meriti del preparatore atletico sono evidenti, ma è la testa a fare la differenza, e Toscano sembra il migliore dei famigerati mental coach in circolazione. Forse l'empatia, forse l'esperienza, forse la condizione fisica, forse la fame, chissà qual sia stato principalmente il motore di questa vittoria, ma certamente i pistoni si sono mossi perfettamente
TATTICAMENTE - Da tempo immemore (forse dal Catania degli argentini) non si vedevano i classici ‘15 minuti di assedio dei rossazzurri al Massimino’. Finalmente ci sono stati, e non è un caso che il Catania sia riuscito a sbloccarla proprio all'inizio. Toscano ha preparato perfettamente la gara impedendo agli avversari la costruzione dal basso grazie ai tre attaccanti di movimento. Atro nodo cruciale è stato il mantenimento di un baricentro alto per merito del coraggio di giocarsela uno contro uno difensivamente con Castellini, Di Gennaro e Ierardi che non hanno concesso nulla, senza bisogno di ulteriori aiuti. Il resto lo hanno fatto un Guglielmotti esaltante, uno Sturaro finalmente centrato e protagonista, e una convinzione generale in quello che è stato proposto tatticamente dalla propria guida.
CONSAPEVOLEZZA - Oggi è fondamentale avere la consapevolezza dei paletti presentatisi nel percorso estivo, sapere che Faggiano e Toscano hanno fatto di tutto per aggirarli, ed infine che il Catania c'è. Tutte queste cose vanno di pari passo e convivono in un inizio di stagione che consegna una squadra competitiva, con potenziale, ma anche orfana di punte. Un po' per vicissitudini, un po’ per sfortuna ci si ritrova a cercare centravanti, ma con un ricercatore d'eccezione, Mimmo Toscano, che fa della determinazione, dell'esperienza e della voglia di non mollare il suo marchio di fabbrica. Quest’anno, più di altri, vale la legge dei fatti, come era stato detto da Faggiano nella conferenza di presentazione. Dovranno essere solamente i dati tangibili a dare lustro o meno dentro e fuori dal campo ai colori rossazzurri; per adesso è presto per parlare di futuro, potenzialità e altro perché molte squadre si chiuderanno, bisognerà capire quando le punte saranno al top, e ci saranno altri banchi di prova, ma intanto è giusto godersi una vittoria che infonde fiducia e permette a tutti di lavorare più serenamente