FOCUS: Tabbiani con il tridente in mano
4-3-3 significa a volte equilibrio, spesso controllo del campo. Significa sempre, però, armonia e spinta sulle catene esterne: non fa eccezione il Catania di Tabbiani visto nelle due uscite in campionato. Le ali, in particolare, sono la linfa vitale di una squadra sempre aggressiva nel recuperare palla e cercare subito di uscire appoggiandosi ai loro movimenti; certo, viene anche naturale nel momento in cui disponi di un giocatore come Chiricò, sempre più stella tecnica dei suoi e determinante nel dettare le ripartenze dal suo lato. 7 dribbling riusciti per lui, due assist serviti ad un Di Carmine decisivo anche grazie alle scorribande dell’ex Monza: 4 falli conquistati, 5 cross e 3 tiri verso la porta, di cui uno a giro da fuori area, leggermente fuori misura. Può migliorare anche lui qualcosina, diminuendo il numero di palle perse, 6 domenica sera.
Sotto la lente anche la bella prova di Marsura, leggermente più incisivo sul dato dei dribbling riusciti rispetto al collega sull’out opposto, 9, ma con l’unico demerito di non essere riuscito ad entrare nel tabellino; la prestazione è stata molto positiva, considerando che non ha perso neppure un pallone, ma può crescere nella concretezza dell'ultimo passaggio o della finalizzazione, magari appoggiandosi più spesso all'offensivo Mazzotta sulla sua corsia. 4 tiri in porta per l'ex Livorno - il primo che avrebbe potuto sbloccare subito il match – ed una capacità di abbinare fisico e tecnica mica da poco, che si è vista sul cross con il piede debole in occasione della traversa colta da Di Carmine. Proprio l’attaccante con il 10 sulle spalle, avrà già capito come con due esterni così di palle succulente, partita dopo partita, probabilmente ne avrà parecchie. Magari già a partire dalla trasferta di Monopoli, banco di prova per il fattore trasferta e per l’avversario in sé da non sottovalutare mai, con gambe sempre più legate ai meccanismi voluti dal tecnico.