Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Antonio Mazzotta: "È mancata una società forte. Quest'anno il Catania lo vedo meglio"

Scritto da Marco Massimino Cocuzza  | 

Ha parlato ai microfoni di TMW Antonio Mazzotta, ora che il suo contratto con il Catania è scaduto. Ecco le sue dichiarazioni:

"Ero andato al Catania con altri progetti, dopo due mesi hanno distrutto i programmi iniziali con Laneri e Tabbiani. Non ci hanno dato tempo per lavorare. Abbiamo fatto il ritiro in un campo in condizioni precarie, all’inizio facevamo un’ora di strada per andare all’allenamento. Poi siamo andati al Cibalino, che è un campo con misure differenti rispetto a quelle dello stadio. Eravamo tutti nuovi, dovevamo formare il gruppo, invece hanno cambiato tutto. Nel complesso fino a gennaio il gruppo ha portato la squadra alla semifinale di Coppa Italia”

“Sono stato accusato di scarso impegno e mi hanno messo ai margini: se manca una dirigenza forte e vai dietro alle voci della piazza succede questo. Quando mi è stata mossa questa accusa sono rimasto male, dopo vent’anni che gioco a calcio e mi sono sempre comportato bene, sono stato colpito nell’orgoglio. Quest’anno invece li vedo bene perché hanno preso un allenatore vincente e un direttore che ha fatto calcio vero e sa come gestire un gruppo. Vedo bene l’Avellino che ha riconfermato la maggior parte del gruppo e il Catania che ha un direttore preparato così come il Trapani che ha un progetto ambizioso e un presidente che punta in alto”.