Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Tacopina-Catania sulle note di Pino Daniele

Lunedì Mi lasciasti in quell’angolo così Gli occhi fissi sulle tue parole “Ci vorrà una settimana per studiare bene le carte e stabilire come procedere per acquisire la Spal. L’interesse c’è, infatti è stata dimostrata una manifestazione di interesse a cui dovrà seguire l’offerta.” La fugace dichiarazione rilasciata da Tacopina a Itasportpress non lascia in alcun modo adito a dubbi, l’avvocato a stelle e strisce è seriamente interessato ad acquistare la Spal. Il popolo rossazzurro mastica un lunedì amaro, mentre le parole dell’imprenditore risuonano pesantemente nelle orecchie dei molti che ci avevano davvero creduto, nelle orecchie di chi, fino a pochi mesi fa, dopo la firma di un semplice preliminare, lo aveva accolto da salvatore della patria. “Welcome, mr.President”.     Non ti serbo rancore Ora Rancore? E perché mai? Il calcio è business, signori miei, e Calcio Catania Spa è una azienda. Una azienda, tra l’altro, gravemente zavorrata da debiti, frutto di gestioni scellerate e scelte ben poco lungimiranti, che a fatica cerca di rimanere a galla tra esborsi e scadenze, udienze e sequestri conservativi, di fronte all’orrido abisso del fallimento. Non è il caso di cercare giustificazioni né formulare accuse, la star del foro newyorkese ha fatto una scelta ponderata, legittima, per molti versi addirittura comprensibile. Le condizioni del preliminare erano chiare: riduzione del debito, ma gli accordi con i creditori istituzionali dovevano essere ufficiali, certificati, in forma documentale. Niente di tutto ciò è arrivato. Le sedi di Catania e Palermo dell’Agenzia delle Entrate fanno ping-pong, mentre sulla sponda Mascalucia le cose non è che vadano poi tanto meglio. E in tutto questo Tacopina che fa? Si guarda intorno, nonostante le continue rassicurazioni provenienti dai vertici SIGI, e da imprenditore accorto qual è inizia a coltivare un piano B.   Lunedì Cerco Enrico ma Enrico non si trova Forse a casa oppure in autostrada ancora Noi che corriamo troppo In questa solitudine Ferrara? Taormina? Catania? No, Roma. La scorsa settimana, poco dopo la visita di Tacopina nella città estense, inizia nevroticamente a circolare l’indiscrezione della possibile presenza di Tacopina in Sicilia, per partecipare a un imprecisato vertice in terra etnea relativo alla trattativa Catania. Niente di tutto ciò: ore dopo spunta una foto, che ritrae Tacopina con alle spalle la splendida veduta del Colosseo. In realtà Tacopina si trovava a Roma, per condurre interlocuzioni funzionali alla trattativa Spal, sostenuto in parte da quella stessa cordata di imprenditori che aveva scommesso sulla società di via Magenta, salvo poi cambiare idea, di fronte allo scoglio, ritenuto insormontabile, del debito.   E allora sì Che vale 'a pena e vivere e suffri' E allora sì Che vale 'a pena e crescere e capi' Credere ancora all'amore Farsi portare un po' di più “Credere ancora all’amore”, oggi, nel calcio, appare quantomai anacronistico e irrazionale. “La Spal? Mi è sempre piaciuta”, dichiarava pochi giorni fa Tacopina al collega Manfredini sulle pagine de “Il Resto del Carlino”. E non vi stupirete, allora, quando ripenserete alle parole di Tacopina durante le fasi embrionali della trattativa con SIGI, quando si parlava di amore per la città, per la tifoseria, per la Trinacria. Gli affari sono affari, “business is business”, e quindi si spiega il motivo per cui l’acquirente, dopo aver investito energie, tempo (e quindi denaro) per l’acquisto del Catania, di fronte agli ostacoli più o meno prevedibili palesatisi sul percorso, abbia preferito convogliare le proprie attenzioni su un obiettivo come la Spal, società di calcio stabile dal punto di vista finanziario e priva di sorprese sotto il profilo debitorio.     Oppure è tutta suggestione Questa vita Adesso, per la Catania sportiva, si apre un mese di fuoco: nell’attesa di buone notizie provenienti dalla Covisoc (16 giugno), la SIGI lavora per iscrivere la squadra al prossimo campionato di Serie C (28 giugno), con un occhio rivolto al Tribunale dove il 5 luglio si terrà l’udienza relativa alla richiesta di sequestro conservativo avanzata dalla curatela fallimentare della Catania Servizi Spa. Se questo fine settimana romano sia stato il definitivo tramonto della trattativa con SIGI, non ci è dato a sapere. Tacopina sembra aver ormai imboccato una strada diversa rispetto a quella intrapresa da SIGI lo scorso 23 luglio e, salvi clamorosi colpi di scena, il 2021 del Calcio Catania racconterà di una storia d’amore, quella tra Tacopina e il Catania, terminata prima ancora di iniziare. Senza rancore, sì, ma con tantissimi rimpianti