Catania perde il pelo ma non il vizio: critici tout court vs idolatranti
Il nuovo anno è ormai ufficialmente iniziato dopo l'arrivo di Pelligra in città e la nascita del Catania Fc, ma una parte di Catania sembra aver cambiato il pelo conservando però il vizietto di dover assolutamente prendere una posizione perchè detentrice della verità assoluta. La nostra riflessione prende le mosse da due concetti che sono gli slogan delle due fazioni opposte: “non criticate perchè altrimenti lo (riferito a Pelligra) fate scappare” e “se prendono Tabbiani vuol dire che non sono così forti”; non servirebbero neanche troppe parole per capire l'esagerazione e l'immotivata voglia di difendere un baluardo ideologico, ma è doveroso provare a fare capire perchè è necessario, ancora una volta, il benedetto equilibrio.
Partiamo dalle critiche nei confronti della possibile (ancora non c'è nulla di ufficiale) scelta di affidare la panchina ad un tecnico senza troppo curriculum. E' vero, se si guarda a quanto fatto lo scorso anno potrebbe sembrare una decisione in controtendenza, visto che la passata stagione fu scelto uno degli allenatori trionfatori nel campionato precedente, optando perdipiù per una rosa fuori categoria; in realtà però questa ipotesi non si lega direttamente alla mancanza di ambizione. Per poter insinuare in se stessi questo dubbio in maniera forte sarebbero necessari tanti altri dettagli della programmazione del prossimo anno; per esempio leggere la composizione dell'organico fatta solo da giovani ventenni di belle speranze o venire a conoscenza di un esborso come budget davvero molto risicato. Un allenatore giovane, di cui si parla bene, e che nessun tifoso probabilmente ha mai visto allenare non può essere il caposaldo di una critica tout court sulla forza della società.
Passiamo ora all'altro schieramento, quello di chi considera intoccabile la proprietà. Idolatrare non può essere la strada giusta per creare un terreno fertile futuro, perchè la mentalità della piazza deve mantenere il suo spirito critico utile ad analizzare ogni vicenda. Dopo un solo anno è troppo presto per avere certezze totali sulla bontà dei progetti, sugli investimenti futuri di Pelligra sul Catania e sul fatto che saranno solo rose e fiori. La scorsa stagione è stata difficoltosa per certi versi, ma anche “facile” per altri, perchè con un buon esborso ma non esagerato si potevano fare grandi cose. Così è stato poiché di base c'è anche competenza e professionalità, ma il campionato di C sarà una nuova avventura, con nuove insidie e nuovi banchi di prova. La fiducia generata dal primo anno Pelligra è un fattore importante, ma non deve mettere a tacere qualunque domanda per evitare una lesa maestà, e deve essere rinnovata anno dopo anno tramite i fatti.
Fiducia e analisi lucida devono andare di pari passo, considerando anche che oggi non è nè il tempo delle critiche, dei giudizi o degli interrogativi assillanti, ma neanche il momento in cui azzerare ogni ragionamento sul perchè di alcune scelte o mancate operazioni. Tutto a suo tempo, per evitare soprattutto di ritrovarsi a dover dire “avevo sbagliato”, ma il problema forse è proprio questo: ormai nessuno, o quasi, si prende il carico della responsabilità delle parole dette e scritte o delle posizioni integraliste assunte. E' questo uno di quegli step che tante volte chiediamo alla piazza per fare quel salto in più ed alzare l'asticella della mentalità sfruttando l'equilibrio.