Mario Barresi (La Sicilia) a Catanista: "Vi racconto Pelligra..."
Mario Barresi, giornalista de La Sicilia intervenuto oggi ai microfoni di Catanista, ha così parlato dei Ross Pelligra, intervistato e conosciuto da lui stesso:
“Devo dire la verità, ho conosciuto Pelligra con il ”vantaggio" di non essere un addetto ai lavori, uno di quelli che trattano lo sport in primissimo piano, quindi ho avuto magari minor timore reverenziale. In più confesso di aver avuto un pizzico di pregiudizio sul personaggio, invece devo dire che secondo me è una persona vera e schietta, non costruita, autentica. In uno mondo come quello dell'imprenditoria o del calcio in cui molte personalità sembrano costruite in laboratorio, questo potrebbe essere un buon biglietto da visita.
Il conveglio di Confindustria è significato una accoglienza con il tappeto rosso nel salotto buono dell'imprenditoria. Un personaggio del calibro di Pelligra può far comodo anche all'associazione degli industriali, e ieri ha fatto un paio di coming out che lo collocano in Sicilia orientale ed occidentale con alcuni interessi imprenditoriali importanti. Nella parte orientale, per una trattativa che lui ha definito in linea con i Rappa, che hanno acquisito all'asta fallimentare il complesso alberghiero alla Perla Jonica; lui vorrebbe fare lì una mega struttura alberghiera per vacanze e congressi con due anni di cantiere e circa 1000 persone impegnate, e poi 600 impiegati a regime.
Poi c'è l'altra sfida un po' più complicata del bando che scade il 15 settembre relativa all'acquisizione dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese; i due amministratori giudiziari di Blutec, l'ultima disavventura di quell'area “maledetta”. Ci sono 2-3 offerte anche da amministratori stranieri. Lì lui vorrebbe fare ciò che fa da tempo in Australia, rilevando aree, restaurarle, ricostruire e magari affittarle; lì farebbe una sorta di polo di teck e food, trasferendo anche il cuore operativo del Pelligra group in Italia.
La prima domanda che gli ho fatto, diciamo da “laico”, è stata riguardante il fatto che magari il Catania può rappresentare una sorta di ponte per fare altri affari, lui mi ha risposto dicendo “1%”; ovvero la percentuale che rappresenterebbero tutti gli affari di cui si parla in Sicilia, rispetto al totale delle operazioni di Pelligra a livello internazionale. Questo per farmi capire che qui vuole operare più per affetto verso il territorio, però ha anche ammesso di essere comunque un imprenditore che dialoga con istituzioni e politica. Ha parlato bene dei ministri Giorgetti e Urso, ha anche detto di voler rispettare le regole ma senza trovare barriere.
Per adesso gli interlocutori istituzionali sono tutti di destra, anche se parlando con altri esponenti durante la campagna elettorale ho saputo che ha comunque dialogato con alcuni del fronte progressista, del centro-sinistra.
Le reazioni delle persone e l'accoglienza che ha ricevuto fa capire come sia tirato per la giacchetta e quante proposte di affari riceva. C'è anche qualcuno che in verità, come accaduto al convegno di Confindustria, ancora aspetta prima di considerarlo al 100% uno di loro, però bisogna considerare anche che con tutto quello che ha messo sul tavolo, volendo Confindustria se la può pure comprare.
Da tifoso ho visto una persona sinceramente attaccata al Catania, mi ha colpito il passaggio in cui lui mi ha fatto capire come già immagini il Catania in grandi palcoscenici da punto di vista della festa in città e anche economicamente. Ha una visione globalizzata chiaramente, ma ha idee chiare su stadio e centro sportivo. Non ha dormito la notte in cui ha saputo che per una partita alcune persone sono rimaste fuori perché non c'erano più posti, sogna un Massimino grande e pieno di tifo.
Differenze con Pulvirenti? L'essere passionale e ruspante li accomuna, la diffidenza nel rispondere ad alcune domande non riguardanti il calcio pure. Pelligra mi sembra più strutturato, solido e più compiuto. Pulvirenti lo era un pizzico meno ma era più sgamato, più pronto a muoversi in determinati ambienti.