Top player: Emanuele il piccolo grande bomber sta crescendo
L'età altro non è che la cristallizzazione di un momento proiettato verso il futuro, questo Emanuele Pecorino sembra saperlo bene e dal basso dei suoi 19 anni ha intrapreso una strada che può lanciarlo davvero in alto. Ieri ad Avellino il piccolo grande bomber rossazzurro ha siglato la sua terza rete stagionale, ma non è tanto il dato realizzativo che lo consacra come miglior marcatore attualmente in rosa a dover essere sottolineato, quanto la sostanza offerta, la sua presenza all'interno del campo e la sensazione che se l'occhio di qualunque osservatore viene magnetizzato da un diciannovenne, vuol dire che il gioiellino è prezioso e dal valore davvero alto.
Ecco il valore. Oggi il valore del ragazzo ovviamente è potenziale, ed è per questo motivo che il 31 non può e non deve fare altro che pensare singolarmente settimana dopo settimana, anzi allenamento dopo allenamento, perchè passa da questo livello di concentrazione sul presente e su ogni singolo dettaglio la crescita e la maturazione. Già vengono spesi paragoni importanti, dopo la vittoria del Partenio c'era chi scomodava Toni, e per carità per certi versi si assomigliano, ma la realtà è che ogni giocatore deve compiere il proprio percorso in cui non bastano tecnica e volontà, ma si intersecano così tanti fattori che è impossibile ipotizzarne il punto di arrivo. Contro l'Avellino ancora una volta l'attaccante etneo è stato uno dei migliori, e se da sorpresa si possono far stropicciare gli occhi, continuare ad impressionare confermandosi diventa più difficile. Pecorino ha risposto presente coronando l'azione più bella dall'inizio dell'anno, ma ha anche combattuto, gestito paloni preziosi evidenziando anche visione di gioco con ribaltamenti di fronte degni di un veterano.
Pecorino è forza, tecnica e velocità. Un attaccante bravo nel gioco aereo ma anche nel fraseggio con i compagni, un centravanti molto avanti per la giovane età anche se ancora inevitabilmente non completo. Gli manca un pizzico di malizia, di freddezza e di cattiveria in alcune circostanze, tutte qualità che si apprendono solamente in un modo: crescendo e acquisendo esperienza. Del resto quale miglior compagno di reparto se non Reginaldo può aiutarlo con consigli e con l'esempio? Insomma le condizioni per crescere bene ci sono, sta a Pecorino rimanere sempre sul pezzo e con la giusta attitudine per essere un giovane trascinatore, umile e decisivo come già lo è stato in questo avvio di stagione.