Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Il declino nelle ultime cinque giornate. Numeri e curiosità

Alessandro Quaini

Il processo involutivo vissuto dal Catania nelle ultime cinque giornate fa preoccupare, soprattutto perché sono esplosi tutti in una volta i piccoli limiti evidenziati a tratti in precedenza. I soli tre punti ottenuti con tre pareggi e due sconfitte rappresentano un chiaro passo indietro che ha fatto abbassare la media ad 1,5 punti a partita ma soprattutto hanno reso il Catania meno solido e consapevole. Difensivamente infatti i rossazzurri hanno subito 7 reti, più di un gol a partita, rispetto soprattutto alle appena 5 delle 9 giornate precedenti in cui alcuni errori difensivi c’erano stati, ma limitati e senza eccessive conseguenze.

Un altro dato emblematico riguarda le volte in cui gli etnei sono passati in svantaggio. Da Foggia in poi è successo tre volte, mentre solamente contro Messina e Turris Castellini e compagni non sono stati costretti a recuperare, ma solamente in una gara su cinque sono riusciti a passare loro in vantaggio. Un ruolino incredibile per chi in precedenza aveva mantenuto la porta inviolata in 6 circostanze, passando in vantaggio 4 volte. La carenza di apporto offensivo è evidenziata dalle due gare concluse senza reti all’attivo, dai cinque gol complessivi e dalle reti di Inglese, unica punta ad aver timbrato il cartellino (Stoppa non lo consideriamo attaccante puro). 

Un altro aspetto in controtendenza rispetto all’avvio riguarda il rendimento in casa. Il Catania aveva conquistato 11 punti nelle prime 5 sfide giocate al Massimino, mentre da Foggia in poi nelle due gare disputate è arrivato appena un pareggio contro i peloritani, nonostante avversari sulla carta piu abbordabili. Insomma un cambiamento netto difficile da ipotizzare in questa portata che deve fare riflettere a cui bisogna pore immediatamente rimedio.