Focus con Rosario Pelligra, l'intervista al presidente del Catania

Pulvirenti: "con Finaria il Catania non sarebbe fallito. Un ritorno? Col cuore dico sì, ma..."

Pulvirenti

Sulle pagine del quotidiano ‘La Sicilia’ è intervenuto l'ex presidente del Catania, Nino Pulvirenti, che ha parlato del suo trascorso e non solo.

“In premessa, non temendo smentita, posso dire che con Finaria il Catania non sarebbe mai fallito, si era intrapresa la strada del concordato in continuità proprio per scongiurare i rischi legati all’esposizione debitoria, comunque compensata dal patrimonio immobiliare. Lo stretto controllo assicurato da questo percorso avrebbe salvaguardato la società. Nella primavera del 2020 si parlava sempre dei 50 milioni di debiti, sbandierati da qualcuno con un preciso obiettivo, quello di rappresentare una condanna definitiva, e che voleva a tutti i costi questo club gravemente indebitato, dimenticando volutamente di precisare che in contrapposizione a questi debiti c’era Torre del Grifo Village, che a bilancio, e non secondo fantasia, di milioni ne valeva 65"

“Fin dal 23 luglio, purtroppo, ero sicuro che la vicenda si sarebbe risolta così, considerando un piano industriale estremamente lacunoso e approssimativo. Speravo di sbagliarmi, purtroppo non mi sono sbagliato. Sulla fideiussione di Torre del Grifo non sostituita da SIGI dico che si tratta di un inadempimento molto grave e potrebbe portare a scenari e a conseguenze inimmaginabili, gli avvocati sono già al lavoro"

Lo Monaco lo definirei un gigante per quello che è riuscito a fare a Catania. Lo Monaco è un vero fuoriclasse. Mi sono scusato per i miei errori. Su Cosentino posso dire che è un professionista riconosciuto. Venne scelto per ovviare all’interruzione del rapporto con Jorge Cyterzspiller storicamente legato a Lo Monaco. L’intenzione era quella di mantenere forte il legame con il mercato argentino”

 “Un mio ritorno? Con il cuore dico di sì e saprei cosa fare ma le condizioni attuali non permettono di poter recitare un ruolo di primo piano tale da rilanciare il nuovo Catania. Ci vogliono tre cose: grande disponibilità economica, passione e competenza”