Biondi, che succede? Batti un colpo....
Una creatura fantastica, un colpo di martello quello di Michelangelo, per spronare e chiedere l'impossibile alla sua maestosa e perfetta creazione. Qui non parliamo di statue, ma di giocatori anche se l'atrofia in cui è sprofondato Kevin Biondi lascia di sasso un po' tutti.
Ritrovarlo, ritrovarsi, cercare la purezza del talento di Biondi che avevano proiettato l'esterno offensivo verso proposte d'élite del calcio. I numeri però parlano chiaro purtroppo: dopo la gara di coppa Italia contro il Notaresco, bagnata con un gol di pregevole fattura, il classe 99 non ha confezionato assist vincenti o reti nelle partite di campionato disputate. Per non parlare delle prestazioni, quasi mai convincenti e prive di spunti degni di nota, insomma quelle alla Biondi.
Questione Biondi, legata a cosa? Ruolo, forma, pensieri e parole del calciomercato o cosa?
Le ipotesi si rimbalzano, ma l'elettrocardiogramma delle prestazioni del numero 21 rossazzurro resta diverso e purtroppo appiattito e non pieno di quei picchi di adrenalina pure mostrati dal suo istinto talentuoso.
Il giocatore che aveva ottenuto i galloni dell'inamovibilità vede, oggi, cadere alcune certezze costruite ai piedi dell'Etna nell'ultimo anno.
Quello che era stato sino ad oggi il punto di forza, ovvero essere un jolly per la squadra, oggi rischia di diventare un punto di domanda. Utilizzabile all'occorrenza da mezzala, attaccante esterno, anche esterno nel 3-5-2, come utilizzato da Raffaele in questa stagione in alcune uscite. Raffaele che lo aveva già allenato nella sua esperienza all'Igea e con ottimi risultati tre stagioni fa. Biondi era riuscito a giocare sia da mezzala che attaccante esterno di destra, ruolo nel quale si era ritagliato uno spazio importante e aveva messo in mostra doti importanti. Doti che nessuno discute e che il ragazzo ha mostrato in più di un'occasione di possedere. Non però in queste prime 10 giornate di campionato, dove è apparso l'ombra di se stesso.
Fino ad oggi è stato utilizzato da Raffaele 7 volte da titolare, le restanti da subentrante. Ha giostrato in vari ruoli, da quinto di centrocampo, a esterno d'attacco, assumendo spesso anche un ruolo ibrido, simil-trequartista e collante tra centrocampo e attacco.
Senza un cambio di rotta dal punto di vista delle prestazioni, il rischio è che la panchina possa diventare una costante, rispetto alla titolarità, nonostante la freschezza di gamba e l'atleticità, doti del ragazzo che sembrano indispensabili in un Catania apparso non al meglio della forma e delle condizioni fisiche.