Editoriale: "Castello dorato"
La doppietta di Castellini stende le Vespe e rianima un Catania mentalmente convincente
Il pungiglione delle Vespe poteva affossare il Catania, ed invece lo shock i rossazzurri lo hanno avuto in senso positivo proprio nell'avvicinamento al match sfruttando una partita che si preparava da sola e che non li poneva come favoriti. Lo scontro con la capolista ha tirato fuori un qualcosa che si è notato solo nelle difficoltà: nel secondo tempo contro il Foggia e nell'altro in inferiorità con la Casertana. Voglia, cattiveria, grinta, fame e coraggio, tutto condensato in un inizio di gara vissuto col piede sull'acceleratore e, a conti fatti, decisivo nell'economia della partita. Il Massimino merita questi inizi di partite che hanno sempre contraddistinto i colori rossazzurri, e la speranza è che tutto ciò possa ripetersi a prescindere dalla condizione fisica.
L'intensità ha sicuramente sorpreso la Juve Stabia che se qualche anno fa aveva posizionato il pullman davanti alla porta del Massimino condizionando il campionato degli etnei, ma che stavolta proprio sembrava neanche essere scesa da quel pullman rimasto in via Ferrante Aporti. Venticinque minuti ottimi, sugellati dal ritorno alla rete, ancora di un difensore dopo Rapisarda, nuovamente su calcio piazzato (eccezion fatta per i rigori) dopo oltre due mesi di astinenza. Indovinate chi aveva segnato l'ultima volta? Ovviamente Castellini, in Coppa, e non ancora capitano ma sempre tra i più apprezzati. La doppietta finale è solamente la cornice in cui si può apprezzare il volto di un ragazzo che tra mille difficoltà ha sempre potuto mantenere la testa alta visto il costante impegno, la crescita ed il rendimento. Castellini è patrimonio rossazzurro e tale deve rimanere il più a lungo possibile, ed il coraggio di nominare capitano un 2003 al cospetto di compagni blasonati la dice lunga sul ragazzo e sulla volontà del Catania.
Una reazione che ci voleva, dunque, perchè le critiche inevitabili delle ultime settimane avranno forse scosso gli animi non del tutto intorpiditi di giocatori apparsi fino a qualche giorno fa assolutamente in difficoltà. Ottima la prestazione di un coriaceo Tello (qualcosa si era intravista soprattutto con la Casertana); bene Quaini da difensore ed è lì che lo si è preferito nel corso della stagione; interessanti i nuovi schemi su piazzato di Zeoli che hanno subito portato frutti; fondamentale mantenere la porta inviolata. Il Catania ha confermato di poter vincere contro chiunque nella partita secca, ma bisognerà lavorare su un concetto espresso da Lucarelli nel post partita: "oggi i ragazzi probabilmente non avevano l'obbligo di vincere perchè era con la capolista, probabilmente soffrono le pressioni e oggi sono sembrati più leggeri e spensierati”. La sensazione, come in altri momenti della stagione, è che la condizione fisica e gli infortuni siano una componente importante ma l'aspetto mentale lo sia di più. Il Catania da qualche giorno ha richiamato un mental coach che già aveva lavorato alle pendici dell'Etna, Eugenio Vassalle, e forse proprio questa mossa è stata alla base della prova convincente. Per crescere si dovrà certamente limare questo aspetto e capire perchè sto zainetto sulle spalle ogni tanto si riempie di pesi.
Infine è giusto sottolineare l'importanza della presa di posizione del Presidente. Dopo i risultati complicati di questo avvio di anno tutta la città sperava di sentire la voce della società, presumibilmente da parte di Vincenzo Grella, ma sorprendentemente invece arrivata proprio dal numero uno. Rosario Pelligra in persona ha deciso di farsi sentire tramite un comunicato con cui ha sostanzialmente annunciato: la voglia di proseguire con forza a prescindere da altri investimenti; una conferenza stampa dopo il Rimini; la conferma indiscussa di Vincenzo Grella ("a prescindere da eventuali altri incarichi"); l'inserimento in vista dell'anno prossimo di ulteriori figure dirigenziali (probabilmente un Direttore Sportivo). Punti importanti divenuti bisognosi di un chiarimento a causa di risultati negativi che avevano sviluppato l'ormai inevitabile dietrologia d'occasione. E' bastato questo per riaccendere una parte della piazza e chissà che non abbia contribuito all'ottimo prestazione complessiva degli etnei. Sicuramente, vista la giovinezza del progetto, sarà necessaria sempre più spesso una presa di posizione, un comunicato o una conferenza stampa da parte della proprietà o della dirigenza per fare capire i passi che vengono fatti. Non è doveroso, ma sicuramente utile soprattutto nei momenti complicati per far capire ancora meglio le idee, gli sviluppi ed il modus operandi della società.