4-3-1-2 la formula magica? Domani la risposta...
Non giriamoci attorno, se la bella vittoria ottenuta sulla Casertana dovesse rappresentare il vero punto di svolta della stagione, il Catania ha scelto il momento migliore per raddrizzare il suo campionato: un secondo tempo di grinta e qualità, 3 punti momentaneamente rosicchiati alla Juve Stabia e 2 al Trapani, Marotta sempre più "talismano", il ritorno al gol in campionato dopo quasi quattro mesi di Curiale, e l'ennesimo, ma positivo, cambio di modulo.
4-3-1-2, tracciata la definitiva strada tattica dei rossazzurri? Si è parlato tanto in stagione di "abiti" che il Catania aveva bisogno di indossare (spesso più caratteriali che tattici), ma quello visto domenica sera nei secondi 45' è stato tra i migliori della stagione, a tratti apparso "cucito su misura" da Sottil. A beneficiarne la coppia d'attacco Marotta-Di Piazza: il primo ha confermato che quando segna i rossazzurri fanno bottino pieno, il secondo è stato bravo nell'allargarsi quando attaccava la profondità lasciata dagli ospiti, mettendo lo zampino sui primi due gol rossazzurri.
Abito su misura, dicevamo, cucito non solo da Sottil ma anche da un Lodi schierato sulla carta da trequartista, ma sul campo capace di occupare gli spazi in mediana con tempismo ed intelligenza.
E la solidità difensiva? Intatta, più che mai: il triangolo delle Bermuda composto dai vertici Silvestri-Pisseri-Aya, si conferma sempre più affiatato, facendo scomparire o quasi l'attacco rossoblu. Un'assenza sul campo di esterni puri che ha pure permesso ai terzini Calapai e Baraye di non sbagliare nulla, spingendo con ancora più libertà. Il tutto in attesa del rientro di Vincenzo Sarno, che andrebbe anch'esso a cucire abito e trama dei rossazzurri con la sua unica intelligenza tattica.
Ha funzionato tutto, insomma, in quei 45' che potrebbero tracciare la nuova strada da percorrere: sarà così? La partita di domani sera a Trapani rappresenterà la grande risposta, perché da un risultato positivo, potrebbe davvero nascere la reale identità del Catania: ormai, non resta che attendere.