Finalmente un esterno
4-3-3, certo, ma volto al controllo più o meno totale della partita e dunque recitato in un modo ben preciso: è il quasi prepotente diktat consegnato da Camplone alla squadra e ai suoi tifosi.
E qui è doveroso fare una premessa, poiché se è vero che per recitare un certo spartito c'è bisogno di determinati attori, ogni elemento rimane indispensabile a prescindere dal lavoro che svolge. Tutti messi nelle condizioni di fare la differenza, ma solo con il supporto degli altri.
Premessa fatta, è possibile adesso analizzare la prestazione di alcuni elementi che hanno dato particolari spunti contro l'Avellino: gli esterni d'attacco.
Concentriamoci però su chi ha esordito con la maglia rossazzurra, ed è stato senza dubbio tra i più positivi. Senza troppi giri di parole, Davide Di Molfetta ha per adesso abbondantemente confermato le ottime recensioni riservategli da chi lo conosceva bene, dal suo arrivo a Catania. Se andiamo nel dettaglio, grazie al supporto dei numeri, ci accorgiamo che l'ex Piacenza è riuscito a dominare l'out di sinistra senza il bisogno entrare tantissime volte in area avversaria: 5 ingressi vicini alla porta, 3 cross riusciti, di cui uno decisivo nel 3-1 di Di Piazza. E sembra abbastanza chiara l'indicazione di Camplone anche in questo caso: accentrarsi quando è possibile, liberando magari spazio agli esterni che arrivano da dietro, con la ricerca non spasmodica dell'imbucata centrale (soluzione spesso provata anche da Sarno sull'altra fascia).
Un esterno sinistro che vede anche la porta e calcia con entrambi i piedi, visti i 2 tiri in porta tentati da Di Molfetta nel corso della gara. Insomma dalle poche apparizioni viste sulla fascia sinistra il Catania sembra aver fatto un passo avanti, abituato a chi forse era troppo acerbo e a volte non proprio adatto in certe situazioni.
Il canovaccio è già scritto, gli attori sono già andati in scena. Si tratta ancora di calcio estivo, sia chiaro, ma il lavoro si vede e va adesso confermato anche in casa, di fronte a un pubblico che non sa più come urlare la propria voglia di calcio.