Follieri? Il futuro è giugno
Per quanto la nostra professione ci indirizzi a fare cronaca e ad affidarci ad essa, non bisogna mai mettere da parte la capacità di analizzare ciò che sta accadendo. Anche perché tutti, nessuno escluso, abbiamo a cuore le sorti del club rossazzurro. Servono però “garanzie”: in ogni senso. Garanzie spirituali e concrete, che un gruppo che afferma di avere grossa solidità dovrebbe avere e che deve presentare immediatamente: e per questo attendiamo, perché come ha affermato l’avvocato Giuseppe Gitto nella giornata di ieri ai nostri microfoni, una garanzia bancaria da parte di un gruppo estero può arrivare anche in meno di 48 ore.
In ogni caso, ricapitolando, ciò che ormai sappiamo è che senza l’evidenza fondi che Raffaello Follieri, insieme al suo gruppo, deve presentare al Catania, la trattativa per la cessione della società etnea non può essere avviata. E non c’è lettera di intenti o promesse meravigliose che tengano. Poi, se le garanzie dovessero arrivare se ne riparla, rivolgendo lo sguardo anche e soprattutto a quello che è il valore del pacchetto che Pulvirenti vuole cedere (e qui bisogna sottolineare il “vuole”, visto che la volontà di cedere il Catania è stata più volte ribadita e sottolineata). Il valore: sì. Perché per quanto si possa parlare di debiti e di mutuo residuo, si deve anche discutere del valore reale e spirituale del club in sé (e della sua storia) e dell’immobile Torre del Grifo. E’ chiaro però che finora Follieri sembra aver lanciato due messaggi non molto chiari: il primo è il mancato invio tempestivo delle garanzie (ma come detto attendiamo), il secondo è l’aver sostanzialmente presentato un’offerta al buio, senza che sia stata quantificata la portata dell’affare.
Questa, in sunto, la situazione: l’interesse di Raffaello Follieri per il Catania va chiarito in termini di serietà e concretezza, e come ha affermato lo stesso avvocato Gitto ai nostri microfoni il club, almeno fino ad ora, da indicazioni della proprietà verrà venduto solo ed esclusivamente con Torre del Grifo. Bisogna però interrogarsi sul futuro, e in particolare su giugno: campo permettendo, perché se dovesse accadere qualcosa di “pazzesco” allora tutto potrebbe cambiare. Senza salto di categoria però il Catania così com’è, anche e soprattutto a causa della difficile situazione economica palesata nelle ultime settimane, non può permettersi un nuovo rilancio in vista della nuova stagione. E tra smentite a distanza e dichiarazioni di circostanza, la sensazione è che alla fine a sedersi al tavolo delle trattative potrebbe essere qualcun altro, e non Follieri. Giugno chiama.