Tra vittoria e fischi: dove sta la verità?
Tra vittoria e fischi: dove sta la verità? Sta nella prestazione? Nella gara disputata dal Catania contro il Rende e dai conseguenti fischi del Massimino? O sta nei numeri, freddi, ma significativi, consegnati da classifica e statistiche? La verità sta nel mezzo? In un modo o in un altro bisognerà dare un "senso" costante alle gare dei rossazzurri, sia che si tratti di vittorie sia che si tratti di sconfitte.
Perché è vero, quanto afferma Andrea Sottil: i numeri parlano e gli danno ragione. Ma fino ad un certo punto: perché poi la Juve Stabia corre e serve qualcosa in più per raggiungerla. La media punti, 2,05 a partita tra casa e trasferta (2,70 quella interna), viene esaltata dal segno "43" in classifica e una striscia di sei successi consecutivi al Massimino (di cui uno, però, ed è bene ricordarlo, a tavolino), così come sono sei i turni interni in cui non si subisce gol. Quindi stando ai numeri, ai gol, quelli fatti e quelli subiti, la tesi positiva di Sottil potrebbe funzionare. Ma nei giudizi post-gara, o contano i dati, o contano le prestazioni: o nessuno dei due aspetti. Altrimenti si corre il rischio di "salvare la prestazione" nelle sconfitte (come a Siracusa) e di far "parlare i numeri" nelle vittorie, anche quelle anonime. E invece, probabilmente, per crescere serve altro.
Perché poi, delle ultime sei gioie interne, consecutive, cosa resta? Che vittorie sono state? Eccezion fatta per i cinque gol "pieni" contro la Cavese, rimangono una partita, quella contro il Rende, giocata per metà e per il resto consegnata in mano agli avversari; la vittoria a tavolino con il Matera; il successo "atipico" (ma bello nello spettacolo) maturato contro un Monopoli aperto; il rigore allo scadere di Lodi contro la Virtus Francavilla e lo scivolone di Confente con la Reggina. Successi mai convincenti, anche contro Siracusa e Trapani, con quel senso di "speriamo che qualcosa accada", e che vada per il verso giusto.
Ma può durare? Può bastare? Sulla carta, con il mercato operato dal Catania Sottil può contare su un mazzo importante (soprattutto in avanti) che però sta sul "chi va là" per tutti e novanta minuti anche contro avversari in grossa difficoltà (e senza "partite della vita" in mezzo) e che continua a non consegnare garanzie di identità. Quindi sì, va bene la media punti, il numero di vittorie interne: ma le cose vanno o no? O forse sono solo numeri illusori che non consegnano le certezze adatte alla vittoria del campionato?