Editoriale: l'incertezza continua...
Difendersi con attenzione è giustissimo, ma lasciare il pallino agli avversari senza ripartire, alla lunga, è sempre rischioso. Non è necessario essere un campione del mondo o un conoscitore delle logiche profonde all'interno del calcio per capire che le possibilità di subire gol quando occupi principalmente la tua metà campo senza riuscire a ripartire pericolosamente aumentano inevitabilmente. Ecco dunque andare in secondo piano quella che poteva essere la gara delle prime volte, quelle di Bucolo e Sarno, autori di due gol apparentemente importantissimi, ed ecco soprattutto svanire la fiducia che poteva essere dettata da una vittoria esterna. E tutto ciò avviene perchè una squadra che poteva e, obiettivi alla mano, doveva vincere il campionato ha subito due gol in quindici minuti facendosi rimontare clamorosamente il doppio vantaggio. E questo è un dato di fatto.
Un Catania attento e determinato a difendere il precoce vantaggio, direbbe qualcuno, un Catania troppo remissivo e attendista risponderebbe qualcun altro. Di certo la verità è che fino al gol dell'uno a due la gestione difensiva era stata quasi impeccabile, ma i troppi errori in uscita avevano costretto il Catania comunque a rimanere troppo chiuso lasciando campo agli avversari. Appare palese il fatto che Novellino prediliga la solidità difensiva, ma gli errori dei singoli e gli episodi hanno ancora una volta evidenziato la fragilità dei rossazzurri.
Un'altra curiosità deriva dalle scelte iniziali: qual è l'idea offensiva? Nelle ultime tre giornate il centravanti è sempre stato diverso, prima Curiale, poi Marotta ed oggi Di Piazza; una questione di caratteristiche in base all'avversario, di risposte in settimana o di ricerca di motivazioni? Probabilmente la scelta è legata alle caratteristiche degli interpreti, ma lo scopriremo cammin facendo, così come scopriremo se il primo gol in rossazzurro di Sarno avrà sbloccato definitivamente la fantasia e la pericolisità del numero sette che fino ad oggi ha strappato applausi ma anche qualche perplessità. Dei dubbi che solamente
Insomma un Catania pragmatico, discretamente cinico, ma non bastevole per assicurarsi la vittoria e forse il terzo posto, nonostante i meriti di San Crispino, sì quel Crispino che è tornato santo contro il Catanzaro parando due rigori alla squadra di Auteri. Il pareggio lascia rammarico, quel rammarico che ha condizionato tutta l'annata e che adesso dovrà essere trasformato in qualcosa di diverso in vista dei play off, nonostante ad oggi sia impossibile fare previsioni ed avere sensazioni per gli spareggi. L'unica cosa certa è che il Catania farà peggio dell'anno scorso come punti, posizione in classifica e strisce di risultati positivi, chissà che clamorosamente non possa fare meglio solo ed unicamente nei play off visto che rappresentano un campionato a parte, ma per adesso nessun volo pindarico.